Viaggio nel Salento - il realismo pittorico di Stefano Tamburini


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ospite

Carla Tamburini - Poesie (n.1129)

Due penne magiche

Da bambina possedevo due penne. L'una consentiva di scrivere con inchiostro simpatico. Un foglio costantemente bianco,
divenuto nel tempo la metafora del nulla impregnato di vita, in attesa di un qualche ignoto lettore.
L'altra conteneva nel capo dei vetrini, una rotellina con cui scomporli e un foro da cui guardare. Le composizioni erano ciascuna
cosi bella da richiedere grande sforzo nel separarsene per la successiva, sapendo che quella composizione forse non si sarebbe
più ripetuta. Anche quest'esperienza è divenuta, come la prima, emblematica della vita, come se a qualcun altro "bimbo" fosse
stato fatto lo stesso regalo.

Il fiocco di neve n. 34 / 92

Unico e irripetibile è il fiocco di neve
ma più e più volte
la neve sulle gemme crescenti del bosco
segreta discende.
Tu sei quel fiocco di neve
che ora dorme sulle tue mani tese
e una piccola pozza lucente, al fine, reclama.


"Ci son pesaggi talmente intensi che gli occhi non possono che lacrimare per il grande dono di poterli imprimere nel nostro fragile essere per un attimo esteso quanto l'eternità."
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Oltre a riproporre i contenuti del presente sito, la sua "filosofia" e quell'umile, semplice e significativa "luce" parte del più macroscopico Mosaico D'Arte che rende, per ogni essere vivente, "ogni filo d'erba" e "ogni sasso" non ripubiabile, il libro tenta un gemellaggio con un' arte affine, che libera dalle pastoie della concettualità, genera "parola nuova" perchè supporti l'immagine ed il suo significato.

Leggi l'Introduzione a "l'avorio e L'ebano" >>>


Una riflessione

A volte credo che l'umanita' intera abbia bisogno di una nuova e significativa destrutturazione perchè solo la destrutturazione porta ad un reale cambiamento. Ripongo speranza nel primordiale e disatteso istinto vitale. Sembra che la linfa vitale delle societa' si sia sclerotizzata. Nelle religioni, nelle politiche mondiali impera un mefistofelico determinismo.
Le scelte in molti ambiti dell'agire umano cosi come nella vita degli individui paiono obbligate. La liberta' individuale e collettiva, lo spirito creativo e' asservito, in quest'epoca, ad uno sterile e falso profitto materiale e psicologico. Per questo osservo la natura cercandovi armonia ed equilibrio e rispetto il dono degli esseri che ancora evolvono lungo un percorso dall'uomo arrogantemente abbandonato!
L'arte e' salvifica? ... Forse. Ma gli artisti sono figli del loro tempo! in altre epoche i più grandi artisti grazie al mecenatismo religioso e nobiliare della societa' del tempo non rappresentavano forse episodi bibblici e personaggi storici della classe al potere? Una rappresentazione dell'epoca rivolta soprattutto al popolo piu che agli "addetti ai lavori". Oggigiorno la tendenza dell'arte moderna se pur di valore ha un messaggio criptico senza l'apporto interpretativo della critica. Sono convinta della necessita' per l'uomo comune, di un "balbettamento" dell'arte piu simile alla visione in fieri di un bimbo in culla per il quale il mondo e' nuovo. Visione che apre nuove possibilita' prima che l'educazione e l'assimilazione impongano l'uniformita' addestrandolo ed instradandolo nella realta' nella quale dovra' vivere ma forzandolo al contempo in quella "via stretta" che preclude per lui e per la societa' in genere un cambio di direzione.






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